BENVENUTI NEL SITO UFFICIALE DEI DISCENDENTI DEI TORRIANI SIGNORI DI MILANO, ANTICA FAMIGLIA LOMBARDA DALL'ANNO 1000
I Della Torre, o Torriani nella forma cognominale successiva al 1400, sono un'antica famiglia lombarda le cui origini vengono fatte risalire al ceppo della famiglia imperiale di Carlo Magno. Secondo una leggenda, accreditata da alcuni genealogisti e storici del passato, la famiglia sarebbe di stirpe franca e discenderebbe dal ceppo dell'Imperatore Carlo Magno. Stando a questa leggenda un illustre membro della famiglia dell'Imperatore Carlo Magno, avrebbe sposato una nobildonna di Borgogna, unica erede dei De la Tour d'Auvergne, assumendone il cognome. Da questa unione nacquero due gemelli, Hermione o Heriprando e Clododeo, i quali quando furono adulti furono mandati nel Nord Italia, e precisamente in Valsassina. Qui dimorava il conte Tazio (o Tacius) il quale diede in spose ai due gemelli Della Torre le sue due uniche figlie. Alla morte di questo ereditarono così la contea della Valsassina dando inizio alla discendenza. Mentre il ramo di Clododeo non ebbe seguito, da Heriprando morto attorno al 1095 discese Martino. Di certo si sa che la famiglia era a Milano Porta Nuova e che era stata investita dall'Arcidiocesi di Milano del feudo della Valsassina, con al centro il borgo di Primaluna, il documento più antico è dell'anno 1047. Agli albori del 1100 era già una famiglia milanese molto importante infeudata di territori molto vasti che arrivavano fino al Canton Ticino. I primi personaggi storici che compaiono sono Arderico nel 1130, indicato tra i Capitanei milanesi, la parte più alta della nobiltà cittadina quella che aveva in feudo dall'arcidiocesi vasti possedimenti rurali, e Martino, Conte di Valsassina, fratello o cugino di Arderico, che nel 1146 partecipò alla seconda crociata con i suoi uomini al seguito di Luigi VII Re di Francia. La partecipazione di Martino detto "il gigante" alla seconda crociata, insieme al suo seguito di lombardi, pellegrini e soldati, porta la famiglia nella grande storia europea. L'unica succinta descrizione che è rimasta di lui viene data da Paride Della Torre nella cinquecentesca Cronaca dei Torriani e descrizione della Valsassina, che a sua volta riprende le cronache di Eusebio. Descrive Martino 'comes Vallsasne' conte di Valsassina, che nacque dalla nobile famiglia dei de La Turre e fu 'vir illustris et corpore giganteus'. Per il suo aspetto imponente si meritò il soprannome di Gigante, ma fu anche "uomo illustre" facendoci intuire che amministrava le sue terre con equità e saggezza. La partecipazione di Martino Della Torre alla seconda crociata, indetta da Bernardo di Chiaravalle che coinvolse tutta l'aristocrazia europea, è tra le pochissime notizie documentate relative alla sua vita; le cronache dell'epoca riportano che Martino combatté in Terra Santa e lì trovò la morte per mano dei saraceni durante l'assedio di Damasco nel 1148. Con queste parole Paride Torriani, sempre citando Eusebio descrive la cattura di Martino: «...dum in Siria pugnaret cum Imperatore Costantinopolitano contra saracenos pro Fide Christi, fuit captus, trucidatus, et sic effectus martir Christi».
L'ascesa della famiglia ebbe però inizio con suo nipote Pagano, già attivo nella politica milanese di quegli anni, che nel 1237 diede rifugio, ospitandolo nei territori in cui era Signore, a ciò che restava dell'esercito milanese sconfitto nella battaglia di Cortenuova sull'Oglio dall'Imperatore Federico II. Per questi meriti fu nel 1240 chiamato a ricoprire la carica di Anziano della Credenza di Sant'Ambrogio e Capitano del Popolo, di fatto primo Signore di Milano sino alla sua morte avvenuta nel 1241. La Signoria si consolidò poi con Martino, suo nipote, nel 1257, al quale seguì poi Filippo nel 1263, al quale successe poi Napoleone, detto Napo, nel 1265 e che nel 1273 ricevette dall'Imperatore Rodolfo d'Absburgo il Vicariato Imperiale. Durante la sua Signoria la famiglia raggiunse l'apice della potenza. Essa aveva propri esponenti i posizioni di rilievo in quasi tutte le città dell'Italia settentrionale, nelle cariche di Podestà e Vescovi. Ma nel frattempo era entrata in conflitto con l'Arcivescovo Ottone Visconti. Dal 1273 con la nomina dell'Arcivescovo Raimondo, figlio di Pagano e fratello di Napo, a Patriarca di Aquileia, la famiglia incominciò a mettere solide radici in Friuli, che da allora diventò un principato regionale nelle mani dei Della Torre. Nelle città del Friuli non c'è piazza, via, palazzo o castello che non ricordi i Signori milanesi Della Torre. Nel 1277, con numerosi membri della famiglia, Napo fu catturato nella battaglia di Desio, rinchiuso in una gabbia appesa all'esterno del castello di Baradello presso Como, morirà di inedia e di stenti un anno dopo. Da quel momento inizia l'ascesa dei Visconti alla Signoria di Milano, ma il loro potere sarà sempre precario, contrastato duramente dai Della Torre che dal Friuli e dalle città padane da loro controllate condurranno una guerriglia senza tregua ai danni dei Visconti. Corrado, Cassono, Caverno, Erecco e gli altri Torriani non daranno un attimo di pace ai Visconti e la rivincita arrivò nel 1302 quando Guido, figlio di Francesco fratello di Napo caduto nella battaglia di Desio, fu di nuovo chiamato alla Signoria di Milano che mantenne sino al 1311. Perse la signoria non perché sconfitto, bensì perché entrato in conflitto con il cugino, l'Arcivescovo Cassono figlio di Corrado, che pragmaticamente aveva tessuto buoni rapporti con Matteo Visconti, rompendo così quell'unitarietà famigliare che era stata la forza dei Torriani. Da quel momento la famiglia si divide e una parte continuerà la guerra senza tregua contro i Visconti sino al 1332. In quell'anno, per intercessione del Papa fu siglata la pace con i Della Torre che poterono fare rientro nel milanese e tornare in possesso dei loro beni.
Nei secoli successivi i Della Torre occuparono sempre posizioni di rilievo nella vita politica e amministrativa, servendo alcuni rami gli Absburgo, altri i Savoia, differenziandosi in varie linee che hanno dato origine a diverse famiglie nobili, fornendo numerosi podestà alle varie città, militari, ecclesiastici, giureconsulti, professori, architetti, medici e notai, in Lombardia, nel Veneto, in Friuli e in Piemonte, dando alla chiesa alcuni Vescovi e Patriarchi, un Beato (il Beato Antonio da l'Aquila), un Servo di Dio (Carlo Della Torre, missionario salesiano) e un Papa, Clemente XIII al secolo Carlo della Torre Rezzonico.